venerdì 23 aprile 2010

"Bambino trattato come un boss Quattordici agenti per prenderlo"



Sit-in del comitato Vittime della giustizia minorile per i metodi usati dal tribunale. Tra i casi condannati, quello di un bimbo di 7 anni che doveva essere acompagnato in una casa famiglia, prelevato da 14 agenti. Il piccolo si è sentito male ed è finito in ospedale

di GABRIELE ISMAN e ANNA MARIA LIGUORI

Un sit-in di due ore stamattina davanti al tribunale dei Minori in via dei Bresciani 32. È l'iniziativa del comitato Vittime della giustizia minorile «per esprimere - spiega la portavoce Roberta Lerici - la nostra condanna nei confronti per i metodi usati da questi giudici in diverse occasioni. Non si può avere una giustizia minorile così violenta che aggiunge ulteriori traumi a quelli già vissuti dai bimbi. Abbiamo assistito negli ultimi tempi a una serie di provvedimenti punitivi verso i bambini».

La protesta parte da alcuni casi: primo fra tutti quello di un bimbo di 7 anni, nato a Roma ma residente a Sezze, in provincia di Latina, per il quale il tribunale dei minori capitolino ha disposto l'allontanamento dalla madre e l'affido ad una casa famiglia. Il comitato si riferisce a quanto è scritto nell'ordinanza che riguarda il piccolo, del 13 aprile scorso, firmata dal presidente Roberto Ianniello, dal giudice Armida Del Gado, dagli onorari Giuseppe Parrella e Marisa Fragasso: «Tale allontanamento dovrà essere effettuato dalla questura di Latina ufficio Minori senza indugio e vincendo ogni resistenza dei parenti del bambino e del minore stesso». Un diktat che venerdì scorso è stato rispettato da ben quattordici agenti, con due volanti e tre auto senza insegne, che si sono presentati sotto casa della mamma di Luigi (il nome è di fantasia, ndr) per prelevarlo. Il piccolo però si è sentito male, ed è stato ricoverato in ospedale. «A sette anni trattato come un boss», sottolinea il comitato. L'avvocato Girolamo Coffari, che rappresenta la mamma del bambino, ha presentato ricorso contro la decisione dei giudici, parlando di illegittimità dell'allontanamento violento e di violazione del diritto d'ascolto. Secondo l'avvocato, «il bambino non è mai stato ascoltato sul suo collocamento.A lui nessuno ha chiesto le ragioni del suo contrasto tra i genitori e se desidera andare a vivere in una casa famiglia». Nello stesso ricorso, l'avvocato ricorda la sentenza della Cassazione che ha sancito «l'obbligatorietà dell'audizione del minore da parte del giudice nei procedimenti di separazione legale».

Oggi al sit-in, rilanciato anche su Facebook, saranno presenti i genitori e i compagni di scuola del bambino, i giocatori dell'Aprilia che hanno appena conquistato la serie A1 di volley e che domenica hanno giocato con maglie di sostegno alla causa di Luigi e della sua mamma, e, come dice ancora Roberta Lerici, «altre madri vittime del tribunale dei minori». «Il provvedimento - osserva l'avvocato Coffari - vietava in maniera assoluta ogni contatto tra la madre e il piccolo di 7 anni, configurando un trauma per il bambino che ha sempre vissuto con la madre. E lo stesso consulente tecnico d'ufficio, nominato dal tribunale, neppure considerava l'allontanamento, senza dimenticare i pareri dello psichiatra come Luigi Cancrini e del direttore del dipartimento di Neuropsichiatria infantile di Latina, Sandro Bartolomeo». Coffari ha chiesto la ricusazione del giudice Ianniello: «In cinque mesi ha firmato cinque provvedimenti sul caso di Luigi tutti contraddittori tra loro».


(22 aprile 2010), http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/04/22/news/tribunale_minori-3532217/

Mamma ama troppo,tribunale toglie bimbo


E' successo a Trento, provvedimento eseguito a scuola
22 aprile, 16:08

(ANSA) - TRENTO, 22 APR - Troppo affetto dalla mamma, tale da pregiudicare un corretto sviluppo del bambino: per questo il Tribunale dei minori le toglie il figlio. E' successo a Trento: il provvedimento, secondo quanto riportano i quotidiani locali, e' stato eseguito ieri durante la ricreazione a scuola da assistenti sociali, ma anche con l'intervento dei vigili urbani, perche' la mamma, accorsa insieme alla nonna,tentava di non lasciare andare via il piccolo. Il legale della madre lamenta le modalita' di esecuzione.

mercoledì 14 aprile 2010

La Cassazione: "Papà insulta i figli? Non si può cacciarlo di casa"


Roma - La Cassazione ha trovato eccessivo l'ordine di allontanamento dalla casa familiare del padre di due bambini "iperattivi" che, spesso, li sgridava dicendogli "deficienti".

Per questo i supremi giudici hanno annullato con rinvio, per nuovo esame, l'ordinanza con la quale il tibunale del Riesame di Bologna, lo scorso 28 ottobre, aveva stabilito che l'uomo dovesse allontanarsi dalla casa familiare e non avvicinarsi nemmeno alle elementari frequentata dai suoi due figli, uno dei quali sofferente di disturbi compulsivi e crisi epilettiche per le quali spesso veniva portato al Pronto soccorso.

In Cassazione, il padre ha contestato il provvedimento cautelare sostenendo che "qualunque genitore stressato dall'iperattività dei suoi bambini può lasciarsi scappare l'epiteto 'deficiente'".

Per la Cassazione questo è senz'altro un "atteggiamento scarsamente apprezzabile come strumento educativo e, tuttavia, generalmente ricorrente nei rapporti familiari".


QN, 14/04/10

NONNI VITTIME DEI DIVORZI


"OGNI ANNO 16MILA PERDONO I NIPOTINI"

Roma - I nonni italiani assistono 4 milioni di bimbi ma in 16mila ogni anno sono estromessi dalla vita dei nipoti a causa della rottura dei rapporti tra i genitori.
E' la denuncia presentata dall'Associazione Matrimonialisti Italiani (AMI), secondo la quale in
Italia dal 1995 si è registrato un fenomeno particolarmente significativo: un elevato numero di bambini (0-13 anni) è stato sistematicamente affidato, per gran parte della giornata e nei fine settimana, ai nonni.


QN, 14/04/10