mercoledì 14 aprile 2010

La Cassazione: "Papà insulta i figli? Non si può cacciarlo di casa"


Roma - La Cassazione ha trovato eccessivo l'ordine di allontanamento dalla casa familiare del padre di due bambini "iperattivi" che, spesso, li sgridava dicendogli "deficienti".

Per questo i supremi giudici hanno annullato con rinvio, per nuovo esame, l'ordinanza con la quale il tibunale del Riesame di Bologna, lo scorso 28 ottobre, aveva stabilito che l'uomo dovesse allontanarsi dalla casa familiare e non avvicinarsi nemmeno alle elementari frequentata dai suoi due figli, uno dei quali sofferente di disturbi compulsivi e crisi epilettiche per le quali spesso veniva portato al Pronto soccorso.

In Cassazione, il padre ha contestato il provvedimento cautelare sostenendo che "qualunque genitore stressato dall'iperattività dei suoi bambini può lasciarsi scappare l'epiteto 'deficiente'".

Per la Cassazione questo è senz'altro un "atteggiamento scarsamente apprezzabile come strumento educativo e, tuttavia, generalmente ricorrente nei rapporti familiari".


QN, 14/04/10

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