mercoledì 5 maggio 2010

Diritto di scegliere chi vogliamo adottare



(dr.Giovanni Basso, psicologo)


La decisione e la scelta di adottare una creatura è l’atto più grande, più bello e più importante che una persona passa fare.


Probabilmente l’adozione di un bimbo abbandonato, o rifiutato, è più importante della stessa procreatività, perché ricrea e reincarna in se una creatura già esistente, ma rifiutata dalla vita, ripetendo l’atto salvifico del Foglio di Dio che, incarnandosi, sceglie l’uomo: rifiutato da Dio, attraverso la colpevolizzazione.


Pertanto le persone che adottano una creatura meritano sempre stima e apprezzamento da parte di tutti, chiunque queste fossero.


Tuttavia l’essere umano, capace di creare, e di ricreare, la vita: non sempre è capace di viverla correttamente, non è un essere perfetto, e addirittura qualche volta vive malvagiamente la propria vita, o non la rispetta, o adotta comportamenti fisici e mentali di scorrettezze di vita. Tutto ciò non toglie che comunque ogni essere umano abbia il diritto di procreare, e questo diritto non deve essergli negato da parte di alcuna persona, tantomeno da parte di qualsiasi istituzione.


Purtroppo nella nostra società si è arrivati a proporre addirittura la castrazione alle persone che gestiscono male la propria sessualità.
Come non può essergli negato il diritto di vivere, nonostante si comporti, o si fosse comportato male. La condanna a morte è iniqua, disumana, e sono malvagi tutti quelli che la emettono, o l’hanno emessa; come fu malvagio chi ha condannato a morte Gesù.


Quindi l’adozione, essendo un atto di vita, che avviene attraverso la salvezza di una vita rifiutata, non deve essere impedita, e tantomeno criticata, anche qualora fosse svolta da persone criticabili, come effettivamente è criticabile la coppia che ha chiesto di adottare un bambino, “purchè non fosse nero”.


Questa neo-madre infatti aveva motivato la volontà adottiva affermando”Sogno un figlio da anni, vorrei tanto un bambino. Va bene tutto, purchè non sia nero”.


Il Tribunale dei minori di Catania ha fatto bene ad accogliere la richiesta di questa aspirante genitrice adottiva, nonostante si fosse presentata come razzista.


Ma la Procura della Cassazione ha colpevolizzato questa concessione, dichiarando che “ I magistrati (di Catania) si sono resi complici di una dichiarazione discriminatoria”. E quindi impone di dire: no alle coppie che chiedono uno, o più piccoli in adozione, qualora indicassero di non essere disponibili a ricevere bimbi di pelle nera, o di etnia non europea.


Un saggio proverbio dice : “L’ottimo è nemico del bene”! che significa: qualora non si riuscisse a maturare, o a proporsi un ideale ottimo: accontentiamoci del bene che siamo capaci di concepire e di proporci.


Evidentemente la signora che ha chiesto di adottare un bimbo bianco non aveva l’effettiva capacità di fare una scelta personalmente sostenibile, salvaguardando lo stesso supremo interesse del bambino.


Si consideri anche che: qualsiasi atto procreativo si integra con la convinzione di fare una creatura perfetta, conforme ai propri gusti e ai valori più importanti della vita.


Il comportamento della suddetta madre adottiva, infatti ha dimostrato che è stata capace di scegliere un modello a lei compiacente; quindi si tratta di ideali e comportamenti normali!


Fortunatamente esistono anche grandi madri e padri, capaci di adottare anche bimbi, adolescenti e adulti handicappati, caratterizzati da gravi perversioni.E questa qualità adottiva si identifica al gesto salvifico di Gesù Cristo.


Però è sempre un grave delitto quello dei genitori che rifiutano la vita di qualsiasi specie essa arrivi.


La Signora che ha annegato in mare i suoi due bambini, perché autistici: ha commesso il delitto più grande della storia dell’uomo.
Come pure è delinquenziale il comportamento dei genitori che emarginano da se il proprio figlio handicappato, relegandolo in un rifugio, o in una prigione di accoglienza.


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